Servizio di Angiologia
e Ambulatorio per la diagnosi
e cura delle ulcere vascolari
degli arti inferiori
ASL 10 Firenze -


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e Ambulatorio per la diagnosi
e cura delle ulcere vascolari
degli arti inferiori
ASL 10 Firenze -  

cell. 338-2518571

Ambulatorio I.O.T. (Istituto Ortopedico Toscano) - Firenze 055-6577269 (viale Michelangelo, 41)

 

Come confezionare un bendaggio: indicazioni pratiche

 

UN BUON BENDAGGIO A 2-3 STRATI

In questa pagina troverete alcuni suggerimenti per confezionare un buon bendaggio, sicuro ed efficace. E' chiamato a 2 o 3 strati perchè viene confezionato con 2 o 3 diverse bende, ognuna delle quali possiede una particolare funzione ed utilità. Il primo strato è comune a tutti i bendaggi ed è costituito da un salvapelle o da cotone di germania o di analogo in sintetico, che ha lo scopo di proteggere le sporgenze ossee e di ricostruire il corretto raggio della gamba che talvolta viene alterato dalla presenza di una lipodermatosclerosi o da esiti cicatriziali e di assorbire eventuali secrezioni in presenza di ulcera. Si possono utilizzare anche degli spessori in garza, gommapiuma, silicone, ecc. per creare delle pressioni maggiori ben localizzate, ad esempio dove vi siano ulcere, varici, o concavità, ma con una particolare attenzione a non creare lesioni cutanee sui bordi degli stessi che dovranno essere ben smussati. La seconda benda potrà essere ANELASTICA (es. benda all'ossido di zinco); A CORTA ESTENSIBILITA' (< 70%, adesiva o coesiva generalmente per bendaggi fissi che possono essere lasciati sulla gamba per alcuni giorni, fino a 7-10); A MEDIA ESTENSIBILITA' (tra 70 e 140%, che si pone da mattina a sera, spesso anche a casa da parte del Paziente o di suoi familiari); A LUNGA ESTENSIBILITA' (>140%, idem come quella a media, potranno essere confezionate a "spirale o a "lisca di pesce - a otto"). Importante perchè il bendaggio funzioni , è che il Paziente deambuli, soprattutto con bendaggi a corta o nulla estensibilità. Un accenno alla tecnica per il bendaggio all'ossido di zinco che dovrà essere srotolata delicatamente, senza dare pressione e seguendo le rotondità della gamba, andando verso l'alto e poi riscendendo fino a coprire uniformemente tutta la gamba e piede, con particolare attenzione a non fare lacci o irregolarità della superficie. Altra tecnica utilizzabile è quella a "ferro di cavallo" nella quale si procede creando dei semicerchi e ripiegando la benda ogni volta che si arriva sulla linea mediana posteriore, senza mai fare il giro completo intorno alla gamba, questo evita lacci ed una volta indurito il bendaggio permette di toglierlo tirandolo in avanti in un sol colpo senza forbici. O ancora si potrà confezionare tagliando la benda dopo ogni giro o due giri della stessa per evitare, appunto, qualsiasi "strozzatura". L'effetto finale dovrà comunque soddisfare sia un'adeguato senso estetico, senza irregolarità rilevanti sia il comfort del Paziente.

Se avete dei dubbi scrivetemi, troverete l'e-mail sulla home page.

Non estendere o flettere eccessivamente il piede. Per un buon bendaggio far rilassare la gamba e tenere il piede a 90° circa, appoggiandolo su un rialzo morbido.